Armando Curcio Editore

Piccoli teppisti crescono

Più di venti racconti che testimoniano le drammatiche storie di bambini, ragazzi, genitori e insegnanti alle prese con il fenomeno del bullismo. Annunziata Brandoni delinea un percorso che unisce le testimonianze alle principali teorie dello sviluppo sociale per far riflettere sugli errori educativi.

 

Vittima, bullo, baby gang e baby prostitute. Oggi i media danno grande attenzione al fenomeno del bullismo a causa dei drammatici episodi che di recente si sono verificati in Italia. Le baby prostitute dei Parioli a Roma hanno suscitato scandalo non solo per la vicenda che le ha coinvolte in prima persona, ma anche per la tranquillità con cui hanno descritto le loro storie di sesso e droga, mostrando un cinismo spietato che a quell’età non si dovrebbe avere. Il suicidio del quattordicenne soprannominato dai compagni di scuola “il ragazzo dai pantaloni rosa”, avvenuto il 20 Novembre di un anno fa, ha dato seguito ad una serie di drammatici avvenimenti legati all’intolleranza verso gli omosessuali. La tendenza di oggi sembra essere quella per cui a scuola si può appartenere solo a due categorie: la vittima o il bullo.

Annunziata Brandoni, per anni docente e dirigente scolastica, da sempre attenta al disagio giovanile e al fenomeno del bullismo, ha scritto “Piccoli teppisti crescono. Storie di ragazzi e di violenza”, raccogliendo oltre venti testimonianze di bambini, insegnanti e adolescenti, illustrando le principali teorie dello sviluppo sociale e ponendosi come obiettivo una riflessione sul tema per trovare delle soluzioni. Di fatto accade molto spesso che i grandi, nell’educare i figli o gli studenti, compiano degli errori involontari, in buona fede, rischiando di confondere i ragazzi e contribuendo alla nascita di fenomeni violenti.
Il testo della Brandoni diventa così una sorta di biografia dei molti protagonisti della vita nelle città italiane di provincia: storie di ragazzi sempre più chiusi in casa a stringere relazioni virtuali negando la propria corporeità.

In questi giorni Telefono Azzurro, assieme a Eurispes, ha diffuso dati allarmanti sul fenomeno secondo i quali il 79% degli atti di bullismo avvengono a scuola, episodi ai quali hanno assistito il 51% dei ragazzi e ben il 15% ne è rimasto vittima. Una percentuale alta che dovrebbe far riflettere perché, come dice Annunziata Brandoni, «la vita offre sempre una seconda possibilità. Prendere la strada giusta o sbagliata è sempre una nostra scelta».

Abbiamo intervistato Annunziata Brandoni, autrice del libro «Piccoli teppisti crescono»

Con quale spirito è nato il libro?
L’ho scritto con tanta rabbia dentro, perché, come preside, avevo intuito già da qualche anno che qualcosa non andava nel comportamento di alunni sempre più giovani (di scuola media ed anche elementare), coinvolti in azioni di vandalismo, teppismo, bullismo e anche sesso in cambio di una ricarica… Ne avevo parlato con i docenti e le famiglie per metterli in guardia, con i colleghi per vedere insieme cosa fare per arginare il fenomeno, con l’amministrazioe comunale… ma la cosa restava lì… sembrava che tutti fossero convinti che io esagerassi. Allora, appena andata in pensione, ho deciso di scrivere un libro-denuncia: per scoprire le carte, ma soprattutto perché, finalmente, si facesse qualcosa per aiutare i nostri ragazzi. Il libro lo scrissi due anni or sono… ora l’argomento del bullismo e delle baby squillo è salito agli onori della cronaca, confermando che le mie preoccupazioni erano purtroppo reali!

Secondo la sua esperienza, pensa si possa risolvere il problema del bullismo nelle scuole o è un aspetto della natura umana con cui bisognerà sempre fare i conti?
Si, è risolvibile, anche se con molte difficoltà perché molti genitori difendono i figli sostenendo che sono solo ragazzate e anche molti docenti sottovalutano il fenomeno. La strada da intraprendere, per aiutare la famiglia, è la sensibilizzazione, la presa di coscienza del fenomeno, e in ciò la scuola e le altre istituzioni possono fare parecchio. Certo, molte famiglie non partecipano alle iniziative della scuola, ma il dirigente scolastico potrebbe obbligarle quando i figli si macchiano di tali atti, magari in cambio di una sospensione che verrebbe revocata… e comunque i media possono fare di più perché bene o male raggiungono tutti. Per aiutare i ragazzi ritengo utile la lettura e la riflessione con l’insegnante su storie che raccontino fatti di bullismo mettendo in risalto i sentimenti delle vittime, il loro dolore… ancor meglio la drammatizzazione, che permette ai ragazzi di calarsi nei panni dei bulli e delle loro vittime, sviluppando quell’empatia di cui sembrano carenti.

Che intento ha il libro? È veramente così difficile, da parte di genitori e insegnanti, capire gli errori commessi a livello educativo?
Si, non ci pensano, scambiano certi comportamenti per vivacità magari eccessiva… non sanno distinguere lo scherzo dal bullismo, che è un’azione sistematica, rivolta verso una vittima predestinata….Occorre sensibilizzarli e renderli capaci di distinguere l’aggressività occasionale dal bullismo vero e proprio.

Nel titolo “Piccoli Teppisti Crescono” e nel sottotitolo “Storie di ragazzi e violenza” si avverte un riferimento a Piccole donne crescono di Louisa May Alcott e i libri Ragazzi di Vita, Una Vita Violenta di Pier Paolo Pasolini. Perché questi due riferimenti?
No, anche se ho letto quei libri. E comunque, quando si è sempre letto molto, come ho fatto e faccio, magari viene fuori un termine o una frase che ti ha colpito, ma in modo inconsapevole…

Qual è la storia che l’ha colpita di più?
Quella titolata Diana e il bullismo al femminile ( nella prima parte), ma anche Claudia e i cyberbulli (seconda parte). Altre storie sono più focalizzate sui comportamenti vandalici, sul teppismo, e sul sesso venduto… e comunque le storie che mi hanno dato la speranza che qualcosa si può ancora fare sono le ultime quattro, che parlano di ragazzi che sono usciti fuori dal tunnel della violenza accettando la mano tesa ad aiutarli. Il messaggio che ho voluto inviare è proprio questo… i ragazzi possono sbagliare, specialmente se noi adulti non siamo modelli positivi e se la società sta seppellendo i valori forti della vita in cambio dell’effimero, dell’apparenza… e comunque la vita offre sempre una seconda possibilità e allora “guarire” o continuare a perdersi diventa una scelta. I miei quattro ragazzi hanno scelto di cambiare. E ce l’hanno fatta!

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Annunziata Brandoni, pedagogista, docente e dirigente scolastica, è da sempre attenta alla comunicazione didattica e al complesso fenomeno del bullismo. Ha collaborato con il Miur in progetti scolastici europei e tiene corsi di aggiornamento per insegnanti, genitori e personale della scuola. Ha all’attivo due volumi che propongono un nuovo modello di insegnamento: L’isola che non c’è? Alla ricerca della scuola ideale (Albatros-Il Filo, 2011) e 150 anni di Italia e di storia della scuola pubblica (Centro studi storici Castelfidardo, 2012).

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Piccoli teppisti crescono. Annunziata Brandoni. Collana New Minds, pp. 240 € 9.90.
ISBN 978-88-97508-76-2