Armando Curcio Editore

Il tormento interiore e questioni di genere

Il tormento interiore e questioni di genere

Il tormento interiore e questioni di genere

Nel romanzo L’amore soffocato di Palma Di Miele emergono i contrasti e i soffocamenti di una società insensibile alla diversità.

In quest’intervista all’autrice scopriamo di più sul suo romanzo d’esordio, L’amore soffocato.

Il tormento interiore e questioni di genere
L’idea di trattare questa tematica del “tormento” e del “soffocamento” da dove è nata?

Il libro nasce da un viaggio introspettivo personale e dalla necessità morale di trattare il tema forte e controverso dell’omosessualità, dell’ambivalenza del sentimento umano. Vissuto, sofferto e taciuto a una società frenetica, superficiale, sorda ai drammi interiori. Che inevitabilmente tendono al “soffocamento espressivo” del sentimentoprovato. Spesso, sopraffatto dall’incapacità comunicativa, dall’impotente afasia, dalla fragilità personale, dalle convenzioni sociali che “limitano le emozioni, nascondendole al mondo”.
In un coacervo di emozioni, dove confluiscono l’amore leopardiano, il cerebralismo pirandelliano e il dramma esistenziale pasoliniano e woolfiano, accanto all’intrigo e alla suspense di Simenon e Hitchcock, ciascuno, per proprio conto e individualità, è riuscito, a trasmettermi il dramma delle loro vite, i loro dubbi senza risposte. Ognuno di loro, ha lasciato un “seme”, contribuendo alla mia costruzione della visione del mondo e delle idee di vita. Così, a poco a poco, le loro speranze, i loro dubbi senza risposte, sono diventate le mie speranze di verità!

Potremmo dire che, al di là delle questioni di genere e di orientamento, sia un problema di natura generale? Soprattutto oggi, alla luce di divisioni, distanziamenti…

Assolutamente sì. Ritengo che lo stesso tema non debba “essere individuato e analizzato come un problema”, ma alcontrario come una “realtà umana drammatica, di ieri e ancor più della società contemporanea”. La quale necessita l’accoglienza e l’accettazione della natura dei sentimenti, come elementi imprescindibili  della condizione dell’essere vivente e di soggetto pensante.
La sfera sociale e intellettuale ha l’obbligo morale di attuare riforme e strategie sociali che risolvano le possibili contraddizioni che tutt’oggi permangono.
Sicuramente, in questo tempo storico, le condizioni socio-sanitarie di “allontanamento forzato” hanno acuito la condizione di quanti sono toccati da questa “realtà esistenziale”, rendendo gli stessi ancor più indifesi e isolati dalla società che, a mio parere, dovrebbe sostenere e integrare tutti, in quanto istituzione garante di diritti umani e civili.

L’aspetto psicologico dei personaggi è preponderante nel romanzo. Il suo personaggio preferito?

L’aspetto psicologico presuppone un ruolo fondamentale che ravvisa l’alienazione e l’identificazione dell’uomo pirandelliano, estraniato dalla vita e dalla società. Descrivendo quel senso di inutilità alla ribellione, che risulta vana. Alla necessità di assumere una forma diversa, oltre il convenzionale, si affianca quel bisogno di “indossare la maschera esistenziale”, all’interno di una società che continua ad avere “gabbie senza sbarre”. Dentro alla quale individui inermi rimangono “naufraghi e raminghi” delle loro vite, ferite della loro condizione; negate dalla loro “vita sociale”, perché “alternativa”, fuori norma rispetto ad altro e dunque perse, nell’illusione di non riuscire ad affermare la propria esistenza!
Il mio personaggio preferito è sicuramente il protagonista Ludovico. Ma accanto a lui, emerge una figurastraordinaria che, travalicando il tempo e le tempeste, riesce ad accantonare la rabbia e il rancore, riesce a perdonaree oltre l’orrore, profonderà amore!

Palma Di Miele